Wedding BonTon: Cosa Non dire ai Musicisti
Ci sono delle regole non scritte che riguardano le norme di educazione e bonton anche nel momento in cui si scelgono i fornitori per il Servizio Musicale per il proprio Matrimonio. In questa piccola guida vedremo come interagire con gli artisti e i musicisti che si vogliono ingaggiare per il proprio evento senza incappare inavvertitamente in piccole défaillance dal punto di vista del galateo, al fine di evitare incomprensioni e mancanza di riguardo nei confronti dei musicisti. Ecco qui le cose da NON dire ai Musicisti.
Regola n°1 – Noi vi paghiamo perciò suonerete ciò che vogliamo Noi
Partiamo col dire che una band o un musicista non è un jukebox. Il Musicista potrà venire incontro alle richieste degli sposi ma non potrà snaturare il suo stile. Occorrerà invece chiedere al musicista qual è il suo repertorio, la sua formazione, il tipo e il genere di musica che suona o canta. Scegliendo dei musicisti, infatti, scegliamo il loro mondo musicale, la loro formazione, il loro genere e così via. Accade spesso che gli sposi, senza alcuna competenza in direzione e arrangiamenti musicali, vogliano “formare” la band ex novo. “Vorrei un violino, un sax e un contrabbasso che suonino Nirvana, Gigi D’Agostino, Vasco Rossi e Ultimo”…
E’ sempre bene farsi consigliare da una persona competente nella propria materia, chiarirsi le idee e comprendere che non tutto è fattibile o se anche lo fosse come nel caso di cui sopra, si tratterebbe di un esperimento e non di un nucleo musicale costituito e già collaudato. Bisogna ricordarsi che dietro ogni spettacolo ci sono ore di prove, organizzazione e lavoro. Pertanto un determinato repertorio può non essere adatto ad una band che ha scelto con cura e provato il proprio repertorio magari negli anni, in base ai propri studi e alle proprie esperienze musicali, oltre che al gusto. Infine, ricordiamoci che il musicista che lavora nell’ambito degli eventi privati, non è uno schiavo e potrebbe, qualora gli venisse rivolta la frase n° 1, decidere di non accettare l’ingaggio.
Regola N°2 – Noi vi paghiamo anche da mangiare quindi dovete abbassare il vostro cachet.
L’eleganza non è mai troppa! E offrire un pasto ai fornitori del servizio musicale così come ai fotografi, è sicuramente un gesto elegante se consideriamo che un ricevimento in media dura dalle 7 alle 8 ore lavorative. Per un ricevimento di giorno, la band arriva in Location intorno alle 11.00 suona durante l’Aperitivo poi c’è il pranzo, il taglio della torta e spesso non si lascia la location fino alle 19.00. Pertanto il canonico tavolo staff è sicuramente gradito benché non obbligatorio. Ad ogni modo è bene concordare preventivamente questo dettaglio per consentire ai musicisti di organizzarsi diversamente qualora non fosse previsto il tavolo staff. Una soluzione per ovviare ai costi aggiuntivi del “pranzo” è quella di avere la presenza della band solo durante l’Aperitivo. La Band in quel caso lascerà la Location o il ristorante nel momento in cui inizierà il pranzo o la cena.
Regola N°3 – A noi la qualità non interessa vogliamo solo spendere poco.
Quante volte difronte ad una bella borsa di Gucci, desidereremmo pagarla poco! Purtroppo il valore che ha la borsa di Gucci non è contestabile. E’ bene evitare le contrattazioni e il gioco al ribasso, anche quando si sceglie la musica. Se una band vi piace e questa band ha stabilito un cachet sminuirne il valore non favorirà la comunicazione e il buon funzionamento dell’evento. La musica ha un ruolo fondamentale nella buona riuscita di un ricevimento di nozze per questo è importante che sia alta la qualità ed è proprio quella che dovrebbe interessare agli Sposi! Dalla qualità della strumentazione alla qualità della performance alla professionalità dei musicisti. Altrimenti si può sempre optare per una borsa di Guci o mettere una pennetta usb.
Regola N°4 – Siccome ci sposiamo in un posto di lusso, questo vi farà pubblicità…dovreste sentirvi onorati
La vita di un musicista è fatta di esibizioni e collaborazioni in diversi ambiti. Dal Conservatorio o Istituti professionali, alla Rai, dal mondo della produzione musicale all’insegnamento, dall’attività di turnista in studio o su palchi (Tv, teatro, sale concerti) alla composizione di opere originali e così via. Il fatto che un musicista suoni presso diverse Location per eventi privati non fa sì che automaticamente l’artista si senta onorato di suonare al Ristorante Tal Dei Tali o alla Villa sull’Appia Antica. Un musicista è semmai felice di fornire i suoi servizi come qualunque altro fornitore ovunque ci sia un pubblico che voglia ascoltarlo, sotto un compenso economico. Chiariamo una volta per tutte che il lavoro del Musicista, è di fatto un Lavoro fatto di anni di studio, prove, investimento sul proprio strumento, organizzazione ecc. E così come non ci sogneremmo mai di chiamare l’idraulico e dirgli quanto dovrebbe sentirsi onorato a venire a portare i suoi servizi nella nostra splendida dimora, allo stesso modo il musicista che suoni a Terracina, a Roma o a Frascati sarà ben lieto di portare i suoi servizi e la sua arte ove richiesto, sotto equa e mera ricompensa economica e non certo in virtù di un’onorificenza.
Regola N° 5 – Trattate sempre con rispetto i Musicisti
Che siano giovani o no, i musicisti sono professionisti che lavorano nel settore privato come qualunque altro fornitore. Dai fotografi ai fioristi, dalle Wedding Planner ai camerieri in sala, dal catering ai Musicisti è bene ricordarsi quando si organizza un evento che se l’evento si può realizzare è solo grazie a questi fornitori, al loro lavoro e al loro impegno affinché gli sposi possano realizzare il loro sogno e vivere una giornata perfetta.
Con queste 5 semplici regole sarà più semplice interagire con i musicisti qualora si voglia organizzare un evento privato ed ingaggiare una band o un singolo musicista in ambito classico o moderno. Infatti non vi è distinzione di status né categoria; un musicista è tale sia che suoni Bach o i Queen o che componga musica originale.
Infine chiudo questo breve articolo con un monito che può essere d’aiuto agli sposi in tema di Wedding BonTon.
Qualora una o più di queste frasi di cui sopra venisse rivolta ad un musicista, sappiate che per tradizione, lo stesso potrebbe non solo rifiutarsi di esibirsi ma allontanarsi cantando trasognato l’unica canzone possibile in questi frangenti, contravvenendo egli stesso al wedding bonton ovvero “Te c’hanno mai mannato” Alberto Sordi (1981) perciò occhio al galateo!